“Teniamo accesi i riflettori”: le donne nelle guerre

Lucia Capuzzi, Barbara Schiavulli ed Emanuela Zuccalà parlano della condizione delle donne e dei loro diritti nei conflitti in Afghanistan, Africa ed America Latina

di Fiorenza Venti

Mercoledì 6 aprile – Che ruolo hanno le donne durante le guerre? Cosa succede ai loro diritti? Queste le due grandi domande al centro dell’incontro tenutosi nella Sala del Dottorato a Perugia. Ad intervenire per prima è stata la giornalista freelance Emanuela Zuccalà che ha raccontato delle guerre dimenticate dell’Africa, in cui la parità di genere è un concetto ancora troppo distante. Nei conflitti in corso nei paesi in via di sviluppo le donne sono un mezzo, il loro corpo è un campo di battaglia: lo stupro di guerra è una strategia per umiliare il nemico. La giornalista ha raccontato, inoltre, di un incontro con una giovane in un campo profughi, la quale si chiede: “chi mi restituirà il tempo perduto? Studiavo per diventare avvocato e ora scappo dalla guerra”. Difatti, allo scoppiare dei conflitti, per le donne si ferma tutto: i sogni, le carriere, le battaglie per l’emancipazione.

Barbara Schiavulli, a tal proposito, afferma che “i diritti non sono mai cementificati. Si possono perdere veramente dall’oggi al domani” e lo sanno bene le donne afghane che, dopo aver lentamente raggiunto la possibilità di guidare e di fare attivismo, hanno visto cambiare tutto. I talebani hanno imposto restrizioni dure: non lavorare, non uscire da sole, non studiare. Ma proprio su quest’ultimo punto si potrebbero cambiare le cose, poiché sembra che i talebani abbiano più paura delle donne istruite che di un esercito e per l’Occidente sarebbe forse più giusto investire nell’istruzione femminile in quelle terre che nelle armi.

In America Latina, racconta Lucia Capuzzi, si vive una non-guerra e nessuno ne parla: conflitti intestini tra cartelli del narcotraffico e governi, battaglie per la difesa di un territorio sfruttato dalle multinazionali che fanno un numero elevato di vittime. Le donne, in questo contesto disperato, combattono compatte attraverso la non-violenza e cercando sottoterra i corpi di persone scomparse per salvaguardarne la memoria. Ma nessuno lo sa.

Se spegniamo i riflettori su queste realtà ogni battaglia delle donne sarà una battaglia persa.


Qui il video integrale dell’incontro: