Di necessità virtù

La transizione ecologica italiana anche alla luce del conflitto ucraino

di Giovanni Mogetti e Sofia Pacifici

Giovedì 8 aprile – Nel panel organizzato nella Sala dei Notari, Valentina Petrini ha moderato il confronto tra il Ministro per la transizione ecologica Roberto Cingolani, Marica di Pierri (direttrice di Economia Circolare), Filippo Sotgiu (attivista Friday for Future), Luca Mercalli (Presidente della società meteorologica italiana), Claudia Tebaldi (esperta climatologa) e Salvatore Bernabei (CEO Enel Green Power). Il tema dell’incontro, come si evince anche dagli ospiti, è quello della svolta ecologica, con particolare riferimento al caso italiano.

L’intervento del ministro Cingolani, che si è svolto con una intervista registrata precedentemente, inevitabilmente parte dalle delucidazioni riguardanti la situazione dei gasdotti e la risposta europea in seguito al conflitto ucraino. Il ministro, nonostante la drammaticità della situazione, si dice abbastanza ottimista, poiché l’abbandono della dipendenza del gas russo risulterebbe plausibile in 24-36 mesi tramite la sottoscrizione di accordi con Paesi perlopiù nordafricani. Inoltre, Cingolani si dice piuttosto sicuro rispetto all’impegno della decarbonizzazione al 55% per il 2030.

Durante l’incontro si sono avvicendati altri pareri di esperti, come la climatologa Claudia Tebaldi (sempre tramite una clip registrata), che ha illustrato l’impatto allarmante dei gas sui cambiamenti climatici e come i livelli di questi ultimi, invece che diminuire, continuino ad aumentare producendo effetti disastrosi nel medio-lungo termine.

Il professor Mercalli, alla luce degli interventi precedenti, non si dimostra per niente allineato all’ottimismo di Cingolani, volendo sottolineare che il solo utilizzo di energie rinnovabili non ci consentirà di centrare gli obbiettivi prestabiliti. Inoltre, non sarà possibile raggiungere tale traguardo finché i cittadini non verranno educati rispetto al tema della transizione: ci vuole una “rinuncia” da parte degli individui stessi che consumano troppo e male, nonché “alfabetizzazione scientifica” e consapevolezza nelle piccole scelte di ogni giorno per il risparmio di energia.

Anche Marica di Pierri ha voluto rimarcare la drammaticità della situazione. Condivide, come detto dai due ospiti precedenti, l’idea che vi sia una “dissonanza cognitiva tra scienza e politica”. Allo stesso tempo però, fa notare, è possibile osservare dei progressi con l’agire di campagne come “Giudizio Universale” e anche attraverso azioni legali che, nello scorso dicembre, hanno interessato la stessa Pierri che ha fatto causa allo Stato italiano data la presunta mancanza di interesse della Nazione nella crisi del riscaldamento globale. Anche Filippo Sotgiu si interroga sulle politiche dello Stato che, a suo parere, mette gli interessi delle aziende davanti a quelli della collettiv

A dare un’ulteriore opinione sulla questione ci ha pensato Salvatore Bernabei, ospite a sorpresa, in quanto la generazione dell’energia da fonti rinnovabili è una prerogativa oramai da anni presso l’azienda da lui amministrata. Il CEO pone l’accento sull’importanza e la necessità dell’accelerazione sulle rinnovabili e di come la transizione energetica creerà opportunità e posti di lavoro, fattore questo di cui ancora poco si parla ma che dovrebbe invece essere messo in risalto. Come del resto sarebbe opportuno dare spazio ai seri propositi che sono stati presentati dagli ospiti, che verranno raggiunti indubbiamente solo con l’unione di tanti punti di vista differenti sperando che questi non risultino inconciliabili.


Guarda il video integrale dell’incontro: