Management degli errori e testate giornalistiche: media internazionali e nazionali a confronto

di Ilenia Lombardo e Sofia Pacifici
Mercoledì 6 aprile – Alvise Armellini, giornalista freelance, e Chiara Albanese, corrispondente politica di Bloomberg, ci raccontano degli errori che è possibile commettere nel mondo del giornalismo e di come questi vengono trattati dalle redazioni nei diversi Paesi.
Sbagliare è inevitabile: nomi e titoli personali, giorni della settimana, la pubblicazione di informazioni “segretissime” già note ai più, sono solo alcuni esempi degli errori in cui possono incappare quotidianamente i giornalisti ma che hanno un forte peso sulla credibilità della testata. Soprattutto quando questi non vengono corretti a dovere, e sì, insistono, corretti non chiarificati o puntualizzati.
Quindi ribadiscono, errare è umano, ma spesso, una buona dose di precauzione fa sì che gli errori siano individuati prima di uscire dalla redazione. Affidarsi alle giuste fonti, controllare bene gli articoli prima della pubblicazione, banalmente anche facendoli rileggere da un paio di occhi in più, può scongiurare la pubblicazione degli errori stessi.
Parte dell’incontro si è poi focalizzata sulle differenze di risposta agli errori dei media italiani e di quelli stranieri, soprattutto nell’ammissione degli stessi. Nei media internazionali il management dell’errore è messo nero su bianco, le regole da adottare in caso di sbaglio vengono rese note a priori dalla testata stessa che riesce a dire senza problemi “ci dispiace per l’inconveniente”. La notizia (sbagliata) viene nella maggior parte dei casi ripubblicata in forma corretta sottolineando con puntualità l’errore commesso.
In Italia, d’altro canto, vediamo dedicare uno spazio quasi nullo al management degli errori. L’art. 1 del codice deontologico dei giornalisti recita «devono essere rettificate le notizie che risultino inesatte e riparati gli eventuali errori» ma quando un reporter cade in errore l’unica azione messa in atto, nella quasi totalità dei casi, è la “puntualizzazione” della notizia inesatta senza fare nemmeno riferimento allo sbaglio da correggere.
Guarda il video integrale dell’incontro: