Big Tech e Democrazia

Abbiamo bisogno di più regolamentazione o vediamo già le cose per quello che sono?

di Biagio Runci

Quali sono gli obiettivi che stiamo cercando di raggiungere in termini di regolamentazione delle piattaforme tecnologiche? Di quali soluzioni abbiamo bisogno? Quale ruolo coprono i governi e i media in questo dibattito?

Questi sono solamente alcuni degli interrogativi emersi in questa parentesi di Festival del giornalismo: tra gli splendidi affreschi di palazzo Cesaroni, Damian Tambini (Dipartimento di Media e Comunicazioni della LSE) ha moderato un illuminante dibattito tra Martin Moore (King’s College University of London), Paul Nemitz (consulente della direzione generale di giustizia della Commissione Europea) e Maren Urner (University of Applied Sciences for Media, Communication and Management di Colonia).

Dalla discussione è emerso un consenso unanime sul fatto che le Big Tech dovrebbero essere regolamentate. L’Unione Europea e i governi hanno cercato di ridurre la potenza e il predominio di alcune di queste. Tuttavia, le risposte normative rimangono frammentate, alcune si concentrano esclusivamente sulla concorrenza mentre altre cercano di affrontare le questioni relative alla privacy, alla libertà di espressione e, di conseguenza, all’impatto che tutto ciò ha sul giornalismo.

Elemento in primo piano è stato il l’ovvio potere economico di queste compagnie, che le mette I loro dirigenti, un’elite di nemmeno dieci persone, in cima alla catena del potere mediatico mondiale, che andrebbe utilizzato non per fare un’informazione utile agli scopi di pochi, ma coerente con sé stessa, basata sui fatti, liberamente divulgabile e criticabile in pubblica piazza, per l’appunto democratica, con una serie di regole che abiliterebbe il potere decisionale degli utilizzatori di queste piattaforme, non più passivi ma in grado di saper decidere in autonomia ciò che per loro è giusto o sbagliato.

Fondamentale per gli ospiti dell’incontro è stato anche il ruolo delle istituzioni, le quali devono mettersi tra i singoli e le grandi corporazioni, garantendo protezione dei dati personali e trasparenza, contrastando disinformazione e veicolazione delle notizie.